Autore: Centro Studi Interculturali – Università degli Studi di Verona.
Per l’università la mediazione non è semplicemente materia di studio, ma costituisce una metodologia didattica per un apprendimento basato sulla partecipazione attiva e la trasversalità, oltre a essere uno strumento per la gestione dei conflitti universitari.
Questo è ciò che sta alla base del progetto di ricerca University Dispute Resolution, la cui responsabilità scientifica è affidata ad Alberto M. Tedoldi, professore ordinario di Diritto processuale civile al Dipartimento di Scienze giuridiche e direttore del Centro di ricerca Neg2Med.
Il progetto “University Dispute Resolution” coinvolge l’intera Università degli Studi di Verona, essendo finalizzato a preservare la convivenza universitaria, quale coesistenza di pluralità di soggetti con preparazione, esperienza, competenze, settori scientifico-disciplinari, età e ruolo diversi.
L’università è a tutti gli effetti una comunità complessa, in cui non è insolito che insorgano differenze di vedute, contrasti di posizioni, tensioni, fraintendimenti o conflitti. Questi, se non gestiti correttamente, possono incidere sul clima, minarne l’equilibrio e influire sul benessere, sulla didattica, sulla ricerca e sul rendimento degli studenti.
Occorre, pertanto, far leva su uno strumento, come la mediazione, non solo efficace per gestire queste dinamiche, ma che permette di preservare i rapporti all’interno della comunità, sviluppando un nuovo modo di relazionarsi con l’altro, sempre più urgente nell’epoca contemporanea.
La partecipazione a un bando di finanziamento ha permesso di trasformare questa visione in un progetto concreto, introducendo filosofia e strumenti della mediazione negli spazi universitari.
Più precisamente, “U.d.r. – University Dispute Resolution” è un Progetto di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN2022), finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito dei fondi dell’Unione Europea – NextGenerationEU.